Le comunicazioni tra radioamatori, che costituiscono, come descritto sopra, un vero e proprio "Servizio" internazionale, come riconosciuto formalmente nel 1927 dalla Conferenza della I.T.U. di Washington, possono avvenire secondo modalità diverse quali il codice Morse (telegrafia o CW), a voce diretta (fonia modulata in AM, FM o SSB), tramite telescrivente (RTTY), in modi digitali (packet radio, PSK, ecc.), tramite segnale televisivo a scansione lenta (SSTV) o a scansione normale (ATV) e anche via satellite.

Il radioamatore negli anni si è, comunque, evoluto ed ha sempre cercato di applicare le nuove tecnologie alle radio: una di queste è la comunicazione digitale via radio. La prima fra tutte (1981) è stata il “packet-radio”, così denominata per la trasmissione di pacchetti di dati via radio, attraverso il protocollo AX25 (Amateur X25). Attraverso il packet è possibile scambiarsi messaggi (ma anche trasmettere e ricevere files di qualsiasi tipo). In caso di calamità naturali tale implementazione permette di scambiare testi scritti con molte più informazioni di un messaggio vocale, lasciando così i canali voce liberi per trasmissioni d’urgenza.

Qualche anno dopo (1992) si è affacciato un nuovo sistema denominato APRS (Automatic Position Reporting System). Questo strumento, utilizzando il sistema di trasmissione dati già sperimentato dal packet (AX25) consente di inviare e ricevere in tempo reale su una cartina geografica dati di posizione (latitudine/longitudine) di qualsiasi tipo di stazione (fissa, mobile o portatile). Interfacciandosi con un ricevitore GPS, il sistema APRS è in grado di trasmettere le coordinate geografiche via radio su una frequenza VHF internazionalmente assegnata a questo sistema: 144,8 MHz.

In tal senso, internet ed il protocollo TCP/IP rappresentano l’ultima frontiera delle comunicazioni digitali in campo radioamatoriale. Sono attualmente in sperimentazione ripetitori e link isofrequenza collegati 24 ore al giorno con omologhi sistemi in qualsiasi altra parte del mondo, attraverso il protocollo internet VoIP (Voice over IP) opportunamente "riveduto e corretto" per adattarsi alle particolari esigenze radiantistiche.

Anche le comunicazioni "wireless" a 2,4 GHz stanno incontrando un notevole interesse da parte della comunità radioamatoriale, consentendo di estendere le possibilità di comunicazione attraverso un notevole incremento della velocità di scambio delle informazioni (diversi megabit/s).

Soprattutto nelle gamme delle onde corte, sfruttando la propagazione ionosferica, i radioamatori possono realizzare collegamenti anche fra stazioni fra loro agli antipodi pur utilizzando potenze molto basse ed irradiate da antenne di limitata estensione. Negli ultimi decenni i radioamatori hanno contribuito in modo decisivo allo studio della propagazione dei segnali radio su frequenze superiori ai 30 MHz, collaborando anche alle iniziative condotte in occasione di studi ed esperimenti geofisici. Le loro esperienze sono riconosciute come di grande interesse teorico e pratico ai fini dello studio delle radiocomunicazioni. Vari vettori per satelliti spaziali sono stati infatti messi a disposizione dei radioamatori proprio perché le esperienze da essi condotti, in particolare su frequenze dai 2 ai 40 GHz, sono risultate molto importanti per la successiva attivazione dei satelliti per telecomunicazioni.

 

L'ATTIVITA' RADIOAMATORIALE

Il radioamatore (nel nostro gergo detto OM) “nel suo piccolo” applica praticamente tutte le varie tipologie esistenti nel campo delle telecomunicazioni. Generalmente ogni OM si appassiona ad una o più attività specifica, vediamone brevemente gli aspetti salienti:

Le apparecchiature

Un radioamatore per svolgere la sua attività ha innanzitutto bisogno di una radio e di una antenna. Le radio ricetrasmittenti possono essere portatili (da tenere in mano, dette anche palmari o HT o walkie talkie); mobili (quelle adatte all’installazione su un veicolo con alimentazione a 12 V, di dimensioni simili ad un’autoradio); base (solitamente grosse e da usarsi in postazioni fisse con alimentazione da rete). Le antenne posso essere incorporate nella radio (come i palmari); da automezzo (simili a quelle delle autoradio, ma generalmente più lunghe); portatili (da portare con se e montare provvisoriamente in luoghi diversi dalla postazione fissa); da base (generalmente montate sul tetto e che possono andare da un semplice lungo filo a complicati sistemi composti da traliccio e grosse antenne direttive).

Comunicazioni locali

Le comunicazioni a livello locale (circa in ambito provinciale) usano le frequenze VHF (2 metri = 145 MHz) e UHF (70 cm = 435 MHz) ed operanti in fonia FM, con radio portatili o mobili (anche montate in casa). Per estendere la copertura e per permettere la comunicazione anche con basse potenze possono venire usati dei ponti ripetitori (solitamente gestiti delle Sezioni ARI e consistenti in ricetrasmettitori automatici posti in postazioni elevate, pertanto ad alta copertura, che ricevono facilmente segnali di debole potenza e li ritrasmettono, amplificandone così la portata). Si usano per tenersi in contatto con gli amici OM e per scopi di Protezione Civile e Radioassistenze (vedi più sotto).

DX

Indica il collegamento con radioamatori in luoghi lontani e/o rari. Per raro si intende quel luogo dove vi è scarsa presenza di radioamatori (in alcuni paesi è vietata l’attività radioamatoriale). L’appassionato di questa attività cerca di collegare il maggior numero di questi luoghi. I collegamenti avvengono in onde corte ( da 1,8 a 30 MHz). Richiede una buona conoscenza della propagazione ionosferica ed una buona attrezzatura fissa.

Contest

E’ l’attività “sportiva” e competitiva. Consiste in gare di collegamenti. Nell’arco di 24 o 48 ore si cerca di fare il maggior numero di collegamenti radio (in gergo QSO) seguendo il regolamento di quel contest. Ai contest principali partecipano anche più di 4000 OM sparsi in tutto il mondo. Questa attività richiede una grande abilità operativa personale (o anche di gruppo, quando la stazione viene operata da più OM). La nostra Sezione è attiva nei principali Contest col nominativo IQ3VO (come stazione multioperatore) dal Forte S.Mattia.

Telegrafia (detta anche CW)

Anche dopo l’abolizione della conoscenza della telegrafia per ottenere l’autorizzazione per trasmettere sulle onde corte, un foltissimo numero di OM di tutto il mondo coltiva con passione questo modo di trasmissione (basato sul codice Morse) che consente, con mezzi modesti, di farsi ascoltare in tutto il mondo anche con segnali molto bassi, inutilizzabili per la fonia. Viene usata soprattutto in onde corte, per attività di DX e Contest.

QRP

E’ una modalità che ha molti seguaci in tutto il mondo. Con questo termine viene indicato l’uso di basse potenze (inferiori a 5 Watt) per effettuare QSO alla maggior distanza possibile. Sfruttando la buona propagazione ionosferica e buone antenne si possono collegare ad es. Giappone o Australia con solo 1 Watt.

La QSL

Ogni radioamatore ha un suo “biglietto da visita” chiamato QSL. Si tratta di una cartolina dove vengono riportati i dati dell’operatore e delle apparecchiature usate. Viene scambiata fra i corrispondenti per avere una conferma scritta dell’avvenuto collegamento radio (QSO) indicando la data, frequenza, modo ecc. dell’avvenuto QSO. (in prima pagina è riprodotta la QSL della stazione radio della nostra sezione ARI, avente il nominativo IQ3VO).

Diplomi

Esistono numerosi diplomi (awards) assegnati dalle varie Associazioni Internazionali, Nazionali o locali che attestano l’aver collegato un predeterminato numero o tipo di stazioni. Per provare di aver soddisfatto il regolamento di tali diplomi si devono allegare alla richiesta degli stessi le QSL comprovanti detti collegamenti. I più celebri ed ambiti diplomi sono il DXCC (collegamenti con un minimo di 100 diverse nazioni), il WAS (aver collegato tutti gli stati USA), lo IOTA (aver collegato un minimo di 100 isole) e così via (ci sono centinaia di diplomi ottenibili nel mondo).

Protezione Civile

Si tratta indubbiamente di uno degli aspetti più meritevoli del radiantismo. Sono innumerevoli gli interventi dei radioamatori avvenuti in caso di calamità e disastri che distrussero le normali linee di comunicazione. All’interno di ogni Sezione ARI vi è un gruppo di OM volontari chiamato ARI-RE (Radiocomunicazioni Emergenza) che mettono a disposizione delle Autorità preposte la propria capacità tecnica e operativa e le proprie apparecchiature per affiancarsi o sostituirsi alle radiocomunicazioni pubbliche in caso di calamità o particolari eventi. Sono in grado di mettere in atto, in tempi brevissimi, una efficiente rete di emergenza per collegare privati ed enti in modo da consentire almeno l’organizzazione dei primi soccorsi fino al ripristino delle comunicazioni ufficiali. Il nostro gruppo fa parte della Consulta Comunale per la Protezione Civile ed è in permanente contatto per esercitazioni di Protezione Civile con il Comune, la Provincia e la Prefettura di Verona.

Radioassistenze

Si tratta di assicurare i collegamenti radio per garantire il corretto svolgimento di varie manifestazioni, in particolare di gare sportive. La nostra Sezione assicura la radioassistenza a tutti i Rally automobilistici che si svolgono nella nostra provincia, ad alcune gare ciclistiche e ad altre manifestazioni per le quali viene richiesta la nostra collaborazione.

Comunicazioni spaziali

Consiste nell’effettuare collegamenti radio sfruttando dei satelliti artificiali in orbita come dei ponti ripetitori. I satelliti vengono progettati e costruiti dalla comunità radioamatoriale internazionale e posti in orbita con razzi vettori tipo Ariane ecc. Inoltre è possibile collegare dei radioamatori astronauti a bordo delle stazioni orbitanti, tipo la ISS.

Trasmissioni digitali

Si effettuano collegando il PC alla radio e permettono con il software adatto la trasmissione di dati (testi, files, telemetria ecc.); i modi più usati sono RTTY (telescrivente), PSK, PACTOR, AMTOR, PACKET, APRS e molti altri, ognuno con alcune peculiari caratteristiche.

Trasmissione immagini

Collegando il PC alla radio si possono trasmettere immagini statiche in tutto il mondo in onde corte usando i modi SSTV, FAX ed altri. Le immagini in movimento (tipo TV) vengono trasmesse con il sistema detto ATV sulle bande oltre i 1000 MHz, occorrono una telecamera, un ricetrasmettitore video ed un monitor.

Modalità “avanzate”

Sono modalità di effettuazione di collegamenti radio sfruttando particolari caratteristiche naturali. Possiamo citare: EME (Earth-Moon-Earth) consiste nello sfruttare la luna come specchio riflettente del segnale; Meteor Scatter: lo sfruttamento delle scie ionizzate degli sciami di meteoriti per riflettere le onde radio; Aurora Boreale riflettente le onde radio. Queste attività si svolgono nelle bande VHF e UHF e richiedono pazienza ed abilità oltre ad un’attrezzatura adeguata. Possiamo far rientrare in questa categoria anche l’utilizzo delle microonde (frequenze superiori alla banda UHF). Qui la fa da padrone l’autocostruzione o la modifica di apparecchi nati per l’uso satellitare; d’obbligo antenne a parabola e l’uso di componenti sofisticati e miniaturizzati, richiedenti una certa dimestichezza con l’elettronica e la meccanica.

Interfacciamento con Internet

Consiste nell’utilizzare Internet per instradare una parte del percorso della comunicazione. Ad esempio col sistema Echolink posso con una radio palmare collegarmi con un vicino ponte ripetitore dotato di Echolink il quale invia la mia comunicazione via Internet ad un simile ripetitore posto ad es. a New York e collegarmi con un collega OM a passeggio per Manhattan col suo palmare. Attraverso Internet è anche possibile il controllo remoto di una stazione radio. Poiché molte delle più moderne ricetrasmittenti sono comandabili da PC, posso avere il PC a casa con il software di gestione della radio collegato alla linea ADSL e la radio posta a km di distanza collegata alla porta ethernet del modem o router ADSL pronta a ricevere i comandi dal PC remoto ed a ricetrasmettere l’audio con il protocollo VOIP (Skype e simili).

Elettronica-Autocostruzione-Informatica

La gran parte dei radioamatori ha un grande interesse per le discipline collegate con le telecomunicazioni. Molti sono appassionati autocostruttori di circuiti elettronici, in particolare di accessori dedicati all’attività radio, ed hanno un piccolo o grande laboratorio dotato di vari strumenti elettronici. Altri si dedicano con passione alla costruzione e sperimentazione delle antenne. Molti altri sono interessati al mondo dell’informatica, che attualmente e quasi inscindibile dall’attività radio.